I disegni delle sculture

I disegni delle sculture

I disegni delle sculture


Il disegno, padre delle arti nostre, si pone come espressione figurativa dell’artista. Testimonianze notevoli sono i disegni che riproducono le statue in gesso eseguiti dagli allievi della Scuola di Pittura di Pavia databili dalla seconda metà del XIX secolo ai primi decenni del Novecento. Una continuità temporale si trova con i disegni dell’artista medese Regina Cassolo, attiva dagli anni Trenta agli anni Settanta. In questo percorso trasversale il disegno assume caratteristiche diverse in rapporto alla funzione che svolge. Nel caso di Pavia come banco di prova e di studio per gli allievi in cui l’attenzione sull’importanza dell’apprendimento dell’arte del disegno è comune a tutte le accademie del XIX secolo, nel caso di Mede, l’artista Regina Cassolo realizza disegni come bozze e studi preparatori per le proprie opere.

I numerosi gessi, calchi delle statue dall’antico, presenti nella Scuola di Pittura di Pavia venivano usati come modelli dagli allievi per l’apprendimento e per lo studio del disegno. Il calco della nota statua classica Venere de’ Medici apparteneva alla soppressa Scuola di Disegno e del Nudo dell’Università, ceduto alla Scuola di Disegno, Nudo e Incisione dello Stabilimento Malaspina (1838-1881) grazie all’intervento del direttore Cesare Ferreri. Il soggetto della statua classica fu il tema del concorso di fine anno accademico della Scuola di Pittura già nel 1854. Gli allievi che si avvicinavano allo studio del disegno potevano godere della visione diretta delle statue classiche in gesso della collezione dell’accademia pavese per le loro esercitazioni.

Venere de'Medici
Afrodite/Venere pudica in completa nudità

Il gesso è tratto da una scultura greca in marmo di I sec. a.C., originale o forse copia/libera interpretazione di un originale greco, oggi perduto, di III sec. a.C. L'autore è lo scultore Cleomene di Atene. La Venere, acquistata da Francesco de’ Medici nel 1584, è oggi esposta a Firenze alla Galleria degli Uffizi. La dea appartiene al tipo iconografico della Venus Pudica, ovvero seminuda o in completa nudità con le braccia protese a celare parte del corpo. Il soggetto, ignudo, si presenta con la gamba sinistra tesa, a reggere il peso della dea, e con la gamba destra piegata. Seno sinistro e pube sono coperti dalle braccia. Il collo, carnoso, è sensibilmente proteso in avanti, come anche parte del dorso. L’acconciatura si mostra ben curata, con fluenti ciocche ricciolute raccolte sulla sommità del capo e all’altezza della nuca. A lato della gamba sinistra, si trova come sostegno per la statua un delfino con due eroti. Il basamento, in corrispondenza della porzione anteriore, reca infine l’iscrizione su due righe: ΚΛΕΟΜEΝΗΣ ΑΠΟΛΛΟΔΩΡΟΥ | ΑΘΗΝΑΙΟΣ ΕΠΟΙΗΣΕΝ, ossia “Cleomene, (figlio) di Apollodoro, Ateniese fece”. La Venere racchiude in sé le linee guida della lezione prassitelica (IV sec. a.C.): la morbidezza dei piani delle forme e la delicatezza e flessuosità della figura.

Materiale

Gesso

Tipologia

Copia

Ambito

Antico

Originale

I secolo a.C.

Copia

XIX secolo d.C.

Il disegno firmato e datato 29 giugno 1895 di Alfonso Marabelli rappresenta la statua della Venere de’ Medici vista di fronte. Aveva eseguito un altro disegno con lo stesso soggetto ritratto però di spalle nel mese di aprile dello stesso anno. In questo disegno si può notare il delfino che poggia ai piedi della Venere cavalcato da due amorini che consente il bilanciamento della statua e che richiama la tradizione che tramanda la nascita della dea dell’amore e della bellezza dal mare. L’uso della biacca su alcune parti del viso e del corpo rende l’effetto lumeggiato per far risaltare alcune parti del soggetto esaltandone l’effetto luministico in contrasto con il nero della matita. È interessante far riferimento alla fotografia dei fratelli Nazzari in cui l’artista Marabelli è immortalato nel suo studio di fronte alla statua della dea femminile.

Il disegno firmato e datato 3 aprile 1895 di Alfonso Marabelli rappresenta la statua della Venere de’ Medici di spalle che poggia sulla gamba sinistra, con il tallone del piede destro leggermente sollevato e il braccio destro alzato e piegato a coprire i seni. La visione di spalle permette a Marabelli di ritrarre il particolare della capigliatura, con i capelli raccolti dietro la nuca in uno chignon. L’artista aveva eseguito un altro disegno con lo stesso soggetto visto però di fronte nel giugno dello stesso anno.

Raccolta Museale “Regina”

Il Museo

La raccolta museale ospitata presso il Castello Sangiuliani si articola in tre sale e raccoglie le opere dell’artista medese Regina Cassolo, attiva tra gli anni Trenta e gli anni Settanta, donate al Comune di Mede dal marito Luigi Bracchi. Sono esposte sculture realizzate in gesso e in bronzo degli anni Venti, le prime opere in alluminio degli anni Trenta - sculture di chiara appartenenza al movimento futurista - e quelle relative al Movimento Arte Concreta (MAC) degli anni Cinquanta. I disegni, le tempere ed i collages coprono l’intero arco della sua esperienza artistica e talora sono progetti per alcune sculture che compongono la collezione.


3 motivi per visitarlo

Un’artista molto originale che partecipò e promosse importanti movimenti d’avanguardia che influenzarono l’arte nel corso del Novecento

Originalità ed eclettismo: parole che possiamo “leggere” nella lavorazione e nei materiali usati, a volte inconsueti come l’alluminio

Una raccolta di arte contemporanea singolare, immersa fra le risaie lomelline a pochi passi dalla città

Fiore

Autore

Regina Cassolo

Opera in gesso realizzata tra la fine del 1940 e gli inizi del 1950. L'artista rappresenta in modo stilizzato un fiore accostando una serie di triangoli anche se non si riconoscono perfettamente i particolari si possono comunque identificare i petali, la parte centrale, il gambo.. ovviamente arriva a questa sintesi della natura partendo da schizzi di fiori reali (forse capanule) e geometrizzando sempre di più, arriva al risultato voluto. Opera riconducibile agli anni in cui l'artista prende parte al MAC (Movimento di Arte Concreta): seguendo le lezioni degli artisti che si avvicinano a questo movimento che vengono mutuate a loro volta dall'artista russo Vassilij Kandinskij) anche Regina cerca di realizzare un'opera astratta sì ma che ha un legame molto stretto con la natura (cfr Scheiwiller).

Materiale

Gesso

Tipologia

Originale

Ambito

Moderno

Originale

1950 d.C. ca.

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