Museo della Certosa di Pavia

Museo della Certosa di Pavia

3 motivi per visitarlo

Una delle gipsoteche più grandi d’Italia, con calchi di grande raffinatezza esecutiva del XIX secolo, derivati da originali scultorei rinascimentali della Certosa.
Un allestimento recente (Gaupiont 2007), che bene evidenzia la particolarità dei calchi di grandi dimensioni, con finiture policrome originali, mantenute durante i recenti restauri.
Un contesto straordinario: il Museo si articola anche al primo piano con sculture del XV secolo e capolavori dipinti di Bartolomeo Montagna, Ambrogio Bergognone e Bernardino Luini.

Il Museo

Nello splendido Palazzo Ducale che sorge a destra rispetto alla facciata della Certosa è ospitata una delle più ampie gipsoteche d'Italia, con circa 240 calchi di notevole pregio e raffinatezza di esecuzione, eseguiti da Edoardo e Pietro Pierotti nella seconda metà del XIX secolo. I calchi sono opere a sé, tutti rifiniti in modo differente, con grande attenzione ai dettagli delle sculture rinascimentali da cui sono tratti. La gipsoteca è stata voluta alla fine del XIX secolo da Luca Beltrami che, dopo aver collaborato all’allestimento del Trocadéro di Parigi (che presenta calchi delle più importanti cattedrali francesi), divenne Direttore dell’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti in Lombardia. Chiuso per quasi un secolo dal 1911, il Museo fu riaperto al pubblico nel 2008, per volere della Direttrice Letizia Lodi che ha diretto i restauri ai calchi della gipsoteca e ai capolavori scultorei esposti al primo piano.